Bibione – Prima spiaggia senza fumo

Mi sono sempre chiesto perché i fumatori, anche nei paesi presunti civili come il nostro, sono l’ultima e unica categoria che si sente ancora legittimata a buttare ove capita quella che è pur sempre immondizia, con totale noncuranza. Mi riferisco anche a persone normalmente ben educate e colte. Boh. Questa irritante abitudine mi infastidisce particolarmente in spiaggia: non solo per il fumo passivo, ma soprattutto per il danno ambientale, igienico ed estetico delle cicche che deturpano la sabbia, vanno in mare, vengono toccate dai bimbi piccoli. Assurdo. Penso di essere abbastanza libertario, ma l’imposizione che i fumatori fanno al prossimo ha per me dell’incredibile.

Ebbene, ho scoperto con grande soddisfazione che finalmente una stazione balneare (si dice ancora così, o è meglio dire ‘destinazione’?) ha avviato un processo virtuoso di sensibilizzazione, con l’obiettivo finale di liberare completamente le sue spiagge dal fumo. Bibione (VE), tra le prime destinazioni turistiche in Italia per numero di presenze (vedi mio articolo qui), è pronta a diventare la prima spiaggia d’Italia completamente libera dal fumo: lungo tutti gli 8 km di costa e per tutta la sua larghezza. Il progetto si chiama Respira il Mare e la sua fase sperimentale è iniziata già nel 2011 per poi partire ufficialmente tre anni dopo con il divieto di fumo dalla prima fila di ombrelloni e fino alla riva del mare.

Ora, l’amministrazione comunale (il comune è San Michele al Tagliamento) in accordo con gli operatori turistici è pronta a fare il salto definitivo, ovvero: chiedere ai propri ospiti di non fumare più in spiaggia.

“Sin dall’esordio, Respira il Mare non ha voluto essere un’iniziativa contro i fumatori – spiega il vicesindaco della località balneare e promotore dell’iniziativa, Gianni Carrer – quanto piuttosto un diritto alla salute per tutti, suscitando l’attenzione dell’OMS e dell’Istituto Nazionale Tumori”. Proprio uno studio di quest’ultimo nel 2015 ha evidenziato che il fumo passivo esiste anche in spiaggia ed è tutt’altro che trascurabile: a circa 10 metri di distanza e con una velocità media del vento  di 2,7 m/sec, si generano picchi molto elevati di inquinamento (250 microgrammi/mc), che si verificano contemporaneamente alla percezione olfattiva. Pur durando solo pochi secondi, questi picchi sono di uno o due ordini di grandezza superiori non solo a livello basale della spiaggia, ma anche a quello generato dal traffico alla rotonda di ingresso della località. Il valore medio di Black Carbon (indicatore della presenza di idrocarburi policiclici aromatici), è stato di 7,4 microgrammi/mc contro il 2,1 alla rotonda succitata e 1,8 del basale della spiaggia. Rimarranno però zone dedicate ai fumatori che saranno individuate a parte, un po’ come negli aeroporti. Per me, una grande idea!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: