Dal caos all’ordine: (lo zen e) l’arte del decespugliatore

Assolutamente rilassante. Quasi catartico. Poche attività danno soddisfazione come tagliare l’erba con il decespugliatore, soprattutto nei punti difficili come scarpate, fossi e contorni di alberi. Dal caos all’ordine. Dall’indefinito al definito. Troppo bello rimirare la propria opera dopo la grande fatica. Durante l’estate, prima della vendemmia, sono riuscito a rifinire da infestanti arbustive ed erba alta tutto il confine dell’azienda lungo la strada di accesso, mettendo in evidenza alberature e siepi lungo il vigneto. Bello. E ho anche eliminato le ostiche canne palustri lungo la rete che cinge il nostro laghetto – una fatica improba – oltre ad aver pulito parti solitamente trascurate del ‘backstage’ dell’azienda. L’anno scorso invece, nello stesso periodo, dovetti dedicarmi a 1 ettaro e mezzo di vigneto, sotto la fila, dove a causa dell’annata estremamente piovosa che causava abnorme rigoglio non eravamo riusciti a controllare l’erba né con le lavorazioni meccaniche con il trattore né con il diserbo chimico primaverile. Prossima sfida di quest’anno, finire il confine dell’azienda entro l’autunno, non senza aver tagliato con forbicioni polloni e arbusti legnosi alla base degli alberi, e una scarpata ripida sotto il piazzale della cantina: bene che vada questa riesco a farla una volta l’anno. L’erba che si è formata, tagliandola poco spesso, è assai coriacea e richiederà molte ore, a occhio direi 16-18 ore, qui  si fatica perfino a stare in piedi… Lo farò dopo la vendemmia, almeno così starà fatta fino alla primavera.

Dare il decespugliatore, dicevo, per me non è solo stagliuzzare con un ‘frullino’ dell’erba più o meno lunga, ma è una vera e propria arte. E io me ne sento un depositario, anzi, ‘il’ depositario. Se ci fosse un contest di abilità dedicato, quasi quasi parteciperei. Sono convinto di pulire meglio i bordi di qualsiasi professionista del giardinaggio… O magari potrei candidarmi a testimonial della Stihl. Ho anche acquisito tutti i trucchi per montare il filo rapidamente quando si esaurisce, che era uno degli aspetti più frustranti di questo ‘sport’ e che finalmente non ha più segreti (se penso agli smadonnamenti agli inizi!). Ho realizzato anche che più spendi meno spendi, perché il filo a sezione tonda di 2,7 mm originale della Stihl è meglio dei fili a sezione quadrata – apparentemente più efficaci e certo più economici – di marche commerciale presenti nei ‘mercatoni’. E gli stessi decespugliatori Stihl sono nettamente come prestazioni e affidabilità di quelli finora provati. NB: non ho interessi con la Stihl e no ho ricevuto alcun comunicato stampa (per ora).

Ma quello che è importante in quest’arte, non è solo la macchina, è il gesto tecnico. L’attrezzo va usato in modo sistematico, quasi come una ‘falce’ frustando l’erba, passo dopo passo. Quando è lunga, bisogna scendere gradualmente e dare 2 o 3 colpi nella stessa posizione… Con movimenti semicircolari abbastanza ampi, cosicchè i frammenti tagliati vengono anche spostati e non ingolfano la successiva tagliata… Ma sarebbero tanti altri i trucchi da raccontare. A me piace sminuzzare tutto quasi a zero, non come fanno certi giardinieri che in pratica piegano l’erba… Con la pratica si impara anche a dosare opportunamente il gas. Per esempio, quando l’erba è rada, conviene andare piano altrimenti l’effetto ventilatore la piega e non la taglia, viceversa quando è folta e lunga conviene andare a tutto gas, facendo respirare la macchina solo all’atto del movimento del ritorno. Sono tutti automatismi che si acquisiscono con l’esperienza. Ma è anche importante contare su una macchina potente e affidabile. Con l’impugnatura larga, se si fanno molte ore, molto meglio del manubrio piccolo sistemato sull’asta. Chissà, forse il prossimo blog lo faccio sull’arte del decespugliatore… Ehi, Herr Stihl, allora mi prende come testimonial?

25 agosto 2015

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