Il mio ‘non parere’ su FICO

FICO passerà alla storia. Non per il record di pubblico, non per l’innovazione dell’idea, non per il messaggio culturale, nè per gli introiti che genererà, bensì per essersi rivelato il più pregnante caso di studio sulle dinamiche della comunicazione di massa nei tempi di facebook. Il soggetto perfetto per la rissa perfetta. Il trionfo degli haters. L’apoteosi del bufalismo.

Tutti, ma proprio tutti, anziché andare a visitare per un paio di giornate (tante ne merita) Fico-Eataly World, e poi eventualmente raccontarcelo, si sono sentiti invece legittimati a dare il loro non richiesto parere al mondo. Soprattutto per criticare, più raramente per elogiare, quasi mai per ‘recensire’ normalmente, come invece di solito fanno più o meno bene su Trip Advisor e affini. E giù disquisizioni sui massimi sistemi, sugli occhi furbi di Farinetti, sul cadmio dell’inceneritore, sugli animali poverini, sui lavoratori schiavizzati, sui 6 milioni di visitatori, sugli autobus cari, su… Più che pareri, è stata una ridda di giudizi morali. Tant’è.

Eh già. Ne hanno parlato in tanti, ma così in tanti, che io me ne sto zitto. Quasi zitto. Eppure sono fra i pochi che dovrei e potrei parlarne a ragion veduta (grazie grazie grazie…modesto vero? Ma mi occupo di vera agricoltura da quando Farinetti era un neo laureato: a proposito, ce l’ha una laurea?). Invece non do affatto il mio ‘parere’. Al massimo potrei ‘raccontarvelo’, Fico. Ma non faccio neanche quello. Faccio di meglio: replico qui di seguito pari pari il comunicato stampa ufficiale emesso subito dopo l’anteprima per i media (notare che io in questo blog deliberatamente non pubblico MAI comunicati stampa). E volutamente lo faccio dopo quasi un mese, ora che si è un po’ smorzata l’ondata haters/mediatica (notare la folla di giornalisti presenti). Perché a forza di pareri personali, ci vuole un po’ di informazione tal quale da fonte ufficiale. Sarà di parte, sarà una velina, certo, ma considerato le cavolate galattiche e le bufale che sono circolate, è meglio far parlare i protagonisti ufficiali dell’operazione, e dare un quadro realistico anche dell’assetto societario e organizzativo del Parco… Visto che ben pochi, a quanto mi risulta, hanno informato. Ecco dunque il comunicato Fico-Eataly World uscito già il 9 novembre:

Una giornata che ha messo l’Italia al centro del mondo. A sei giorni dall’apertura al pubblico di FICO Eataly World, il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri Vincenzo De Luca, e Gianni Bastianelli, direttore di ENIT, Agenzia Nazionale del Turismo, insieme al sindaco di Bologna Virginio Merola, al fondatore di Eataly Oscar Farinetti, all’amministratore delegato di FICO Eataly World,  Tiziana Primori, al presidente della Fondazione FICO Andrea Segrè, al direttore generale del CAAB Alessandro Bonfiglioli, al direttore generale di Prelios Sgr, Andrea Cornetti, hanno accolto nel parco agroalimentare più grande del mondo centinaia di giornalisti, tv e blogger italiani ed internazionali. Un appuntamento promosso in collaborazione con ENIT, che lo scorso febbraio ha sottoscritto un accordo con FICO, la struttura di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’agroalimentare italiano, per fare della Fabbrica Italiana Contadina un volano di attrazione turistica a livello internazionale, favorendo il turismo con destinazione Italia e il rafforzamento dell’immagine del Made in Italy, soprattutto nell’ambito dei prodotti enogastronomici.

Anche il Beach tennis e un po’ di ‘spiaggia’ a cura del Fantini Club…

La Fabbrica Italiana Contadina – aperta al pubblico dal 15 novembre – ha mostrato per la prima volta dal vivo i sui 100.000 metri quadrati dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano, progettati dall’architetto Thomas Bartoli:  2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 cultivar, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e l’allevamento nazionali; 8 ettari coperti con 40 fabbriche di alimentari in funzione, che hanno prodotto tutti gli ingredienti più celebri della tavola italiana; oltre 40 luoghi ristoro allestiti e animati, dai bar fino ai chioschi di cibo di strada ed ai ristoranti stellati, che hanno offerto assaggi, degustazioni e brindisi di squisitezze dolci e salate, vini, birra, liquori; 9.000 metri quadrati di botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola; le aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; le 6 aule didattiche e le 6 grandi “giostre” educative in funzione, per far sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro; il centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, con spazi per teatro e cinema; i corsi e gli eventi che animeranno tutti gli spazi di FICO.  In funzione dalla Stazione centrale di Bologna anche gli autobus “vestiti” con i colori di FICO, che entreranno in servizio di linea dal 14 novembre, e, nel parco, il trenino che segue il percorso esterno e le biciclette a tre ruote con cui fare la spesa muovendosi nella pista ciclabile interna.

Per scoprire, apprendere e degustare le meraviglie della biodiversità italiana, capire la nostra agricoltura e la trasformazione alimentare che ha reso celebre il made in Italy, il Parco ha consentito di vivere, per tutto il giorno, decine di esperienze. Ad esempio, gli ospiti hanno potuto vedere la preparazione della pasta, fatta a mano e a macchina, l’olio uscire dal frantoio, imparare a fare le caramelle; stupirsi, apprendere e divertirsi con le esperienze nelle giostre multimediali; assaggiare i prodotti freschi e fragranti, appena usciti dalle fabbriche; vedere e toccare gli animali e i prodotti della terra; conoscere i protagonisti del Parco e le 150 aziende coinvolte nella sua realizzazione.

I PARTNER E I PROTAGONISTI

L’ENIT – Agenzia Nazionale per il Turismo ha il compito, tra gli altri, di promuovere l’Italia del turismo; curare la promozione all’estero dell’immagine turistica italiana e delle varie tipologie dell’offerta integrata nazionale e regionale; promuovere i prodotti enogastronomici, tipici e artigianali; realizzare le strategie promozionali a livello nazionale ed internazionale e di informazione all’estero, di sostegno alle imprese per la commercializzazione dei prodotti turistici italiani.

Lo scorso febbraio, l’Agenzia ha stretto un Accordo di Collaborazione con EATALYWORLD per la promozione del progetto “FICO”, riconoscendo l’efficacia strategica di una collaborazione congiunta per attrarre milioni di visitatori attraverso la realizzazione di azioni promozionali in Italia e all’estero e contestualmente la valorizzazione della cultura enogastronomica del nostro Paese.

Il Comune di Bologna è promotore del progetto FICO Eataly World, il grande Parco agroalimentare che si inaugura nell’area del CAAB, società partecipata all’80% dal Comune, di cui sono parte anche la Camera di Commercio di Bologna, la Regione Emilia Romagna e Città Metropolitana.   Per la realizzazione di FICO il Centro agroalimentare di Bologna ha spostato in sede contigua gli spazi del mercato e ha predisposto la Nuova Area Mercatale, operativa dall’aprile 2016 e divenuta il centro più innovativo ed efficiente in Europa sul piano della commercializzazione agroalimentare. NAM è il riferimento operativo per 15 concessionari grossisti, per Agribologna, il consorzio che raggruppa 135 aziende agricole, e per 50 produttori intorno ai quali operano 28 attività commerciali e di servizio, 6 aziende di logistica e facchinaggio, nonché un punto vendita di ortofrutta al consumo e uno stand di prodotti ittici.   Qualità, sostenibilità e sicurezza sono il criterio ispiratore della Nuova Area Mercatale: CAAB realizza oltre 100mila analisi annue sui principi attivi e micro-organismi di frutta e verdura, è stata la prima struttura in Europa a vantare una certificazione ISO 9000 ed è ancora l’unica ad avere una certificazione di prodotto.   Oltre 2.400.000 i quintali di ortofrutta annualmente commercializzati, mentre l’ecosostenibilità energetica è garantita dall’impianto fotovoltaico su tetto più vasto d’Europa, oltre 100.000 mq per 15 milioni di Kwh: alimenterà FICO con la sua energia pulita.

Una fondazione per promuovere l’educazione alimentare ed i saperi del cibo, il consumo consapevole, la produzione sostenibile, mettendo in rete le più importanti realtà della cultura agroalimentare e della sostenibilità. È la Fondazione FICO, operativa all’interno della Fabbrica Italiana Contadina: presieduta dall’agroeconomista Andrea Segré, l’anima scientifica e divulgativa di FICO. Ai soci fondatori CAAB – Centro Agroalimentare Bologna, CoopFond, Enpam (Ente nazionale Previdenza e Assistenza Medici), Enpav (Ente nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari), Enpab (Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Biologi), Fondazione ENPAIA Periti Agrari (Ente Nazionale Previdenza Addetti e Impiegati in Agricoltura) e Azienda Sanitaria USL Bologna si sono uniti alcuni dei più importanti atenei e istituzioni nazionali di ricerca sul cibo: l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università di Trento, l’Università Suor Orsola Benincasa, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il Future Food Institute. Fondazione FICO promuove la dieta mediterranea e il suo benefico portato per la salute, valorizza i modelli di produzione agricola e consumo alimentare sostenibili dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale; collabora, fra gli altri enti, con il Ministero dell’Ambiente e con il CREA – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura attraverso specifici Protocolli di intesa. Uno straordinario impatto in chiave divulgativa arriverà con il frutteto della biodiversità, un’area di 300 mq già piantumata a FICO con esemplari che rappresentano frutti dimenticati e piante biodiverse.

Prelios SGR è la società di gestione del risparmio del Gruppo Prelios che nel 2014 ha istituto e gestisce il Fondo PAI-Parchi Agroalimentari Italiani per la realizzazione del progetto FICO Eataly World. Prelios Sgr è attiva nella istituzione, promozione e gestione di fondi comuni d’investimento immobiliare e di separate account e nell’advisory per conto di primari investitori istituzionali, nazionali ed internazionali, che affianca come partner nella definizione delle strategie di investimento immobiliare. Avviata nel 2003, Prelios SGR ha nel tempo acquisito una specializzazione nella strutturazione, gestione e valorizzazione di progetti dai contenuti innovativi, in grado di perseguire finalità sociali, di sostenibilità ambientale e di sostegno alla crescita del Paese attraverso lo sviluppo di fondi dedicati a settori specifici. Con 32 fondi in gestione, di cui due multicomparto, e un patrimonio gestito al 30 giugno 2017 pari a circa Euro 4 miliardi di AUM (Asset Under Management), Prelios SGR è una delle SGR immobiliari leader in Italia.

FICO EATALY WORLD (WWW.EATALYWORLD.IT) è la società nata per la realizzazione, la gestione e la promozione, in Italia e all’estero, del parco FICO Eataly World. È detenuta da Eataly, il gruppo internazionale fondato da Oscar Farinetti, insieme a Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno, cooperative di consumatori del sistema

Contenti adesso?

Postilla: va beh, ho fatto un grande sforzo per NON dire la mia. Però una cosa mi scappa: mai come in questo caso ho letto tanti strafalcioni sulle unità di misura. Che c’entra? C’entra. Bene, Fico ha 8 ettari di superficie coperta: 80.000 mq. Ho visto scritto: 8000 mq, 800.000 mq, poi 8 kmq… l’ultima perla è stata addirittura 100 kmq. Formidabile l’equivalenza 100.000 mq – questa è la superficie REALE – con 100 kmq… ebbeh, 1 km uguale 1000 metri noooo?, ci sono cascati ben bene?!!! Ci fosse stato uno che l’ha beccata giusta… Ah, dimenticavo: a Fico ci sono stato anche dopo l’apertura normale. Ma non vi dico nulla. Per ora. Vi svelo solo che l’unità di misura più misteriosa, l’ettaro, equivale a 10.000 mq. E che 1 kmq è 1 milione di metri quadri… Farinetti, facci una giostra didattica delle unità di misura!

Postilla 2: se Fico è Fabbrica Italiana Contadina, perché diciamo sempre FICO senza articolo e non La FICO…al femminile? Ah ah ah…

Qui sotto i ‘campi’…o meglio la collezione varietale di vitigni italiani.

Infine, facce pulite di Fico

 

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