Sella Ronda alternativo

Sapevate che in un giorno di punta sono fino a 12 o 13mila gli sciatori che fanno il Sella Ronda? E che in totale sono oltre 500.000 quelli che (considerando le ripetizioni in giorni diversi comprese) fanno il giro, di cui più della metà in senso orario, il resto in senso antiorario? Secondo le statistiche dei passaggi del Dolomiti Superski, sono in mezzo alla settimana i giorni preferiti per il Sella Ronda, più che nei week end. Ed è in quei giorni che tendono a formarsi dei flussi prevalenti. In pratica: un po’ negli stessi orari, ‘greggi’ di sciatori si ammassano negli snodi nevralgici, arrancando verso gli impianti che da Corvara riportano verso il Passo Gardena, o si assembrano fantozzianamente nei pochi punti difficoltosi (ad esempio nel primo tratto gobboso in cima, la pista 1 Salere, di Arabba, durante il giro in senso orario – ma tranquilli, è stato migliorato anche questo)… Ecco perché i più scafati degli sciatori dolomitici in un certo senso ‘snobbano’ già il Sella Ronda, seppur indiscutibilmente sia lo ski tour più bello e famoso al mondo (è anche questo un successo del made in Italy). Ma a ben cercare negli enormi comprensori sparsi lungo i 4 passi intorno al Sella, non mancano sottoaree ‘furbe’ dove potersi rifugiare a macinare curvoni in santa pace, magari anche in giorni vacanzieri. Non ci credete?

Prima di tutto, da quest’anno l’area Ciampac di Alba di Canazei e Buffaure di Pozza di Fassa, e se vogliamo anche ski area Catinaccio di Vigo di Fassa (Skitour Panorama), sono di fatto parte integrante del sistema Sella Ronda, grazie alla nuova funifor che collega i due versanti, tra Alba di Canazei e la zona Belvedere-Pordoi… E c’è da credere che in attesa della scoperta del collegamento da parte della massa, queste zone rimarranno per un po’ tranquille…

Val Stella Alpina, sopra Colfosco (cabinovia): ti si svela un piccolo anfiteatro dolomitico, incantato e selvaggio, ai piedi del Sassongher e del Cir nel Parco Naturale del Puez. Di fronte si spalanca alla vista il bastione nord del Gruppo del Sella con la Val Mezdì in primo piano. All’interno della conca, la Forcelles porta fino a 2125 m in un punto particolarmente panoramico. Da qui scende un’ampia superpista rossa, con neve sempre bella, dove scatenarsi e fare delle belle pieghe. Sul versante opposto, la cabinovia Col Pradat serve un bel muretto quasi sempre in ombra. Molto carina e rilassante la blu che ritorna a valle. Qui sembra di puntare diritto verso le pareti verticali del Sassongher.

Più a monte, verso il Passo Gardena, se non è troppo freddo (per la temperatura questo è uno dei punti peggiori d’Italia…) e solo negli orari giusti (fra le 12 e le 13 per esempio), le varianti snobbate dal flusso del Sella Ronda sono in campo aperto, con avallamenti e cambi naturali, e spazi attigui per ‘fuoripistini’ movimentati. Ad esempio la pista della seggiovia Val Setus, sotto le creste del Cir.

In Val Gardena, è dura trovare ‘spot’ segreti, però… Stupende piste stranamente quasi dimenticate si distendono fra le ampie distese boscose al cospetto del Sassolungo, ‘dietro’ il Ciampinoi e il Piz Sella, ovvero fra questo e l’Alpe di Siusi (per approssimare). Ad esempio le solitarie ‘stradine’ che si trovano prendendo la seggiovia Tramans e anche la nera entusiasmante del Mont de Seura, che confluisce sul soleggiato pianoro di Monte Pana. Da qua, con un divertente bus navetta incatenato in tutte le 4 ruote si potrebbe anche raggiungere Saltria all’Alpe di Siusi, attraverso un’incantata area dove potrebbe sorgere un nuovo collegamento… Ma questo è un altro discorso.

 

Leggimi anche su:

 

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: