Back to ski! Per gli sciatori che avevano appeso gli sci al chiodo
Quando arriva la prima neve, le stazioni riaprono, e i vecchi sci nella cantine ‘fremono’… Che nostalgia… Lavoro, famiglia, il fisico arrugginito ci ha fatto saltare un intero anno di sci, poi un altro, e un altro… Poi scatta qualcosa. Ma perché non organizziamo una sciata con quel vecchio amico con il quale andavamo anni fa? “Nooo, ma dai, se devo spendere 50 euro di skipass per stare in coda tutto il giorno… Figurati se torno a sciare”. “Nooo, guarda, adesso ti investono sulle piste, poi gli sci carving sono pericolosi… vuoi mettere i miei Voelkl P9 di 2 metri e 5??” Quante volte l’abbiamo sentita questa litania dagli amici ex sciatori… Già, molti dai 30 ai 50 anni – dopo l’entusiasmo giovanile – non hanno un buon ricordo dello sci. E non ne sono affatto interessati. Ecco che alcune stazioni stanno iniziando a puntare proprio questa fetta di pubblico. Una nicchia, ma che ha un valore strategico. Ci hanno pensato in Valle Isarco, 143 km di piste su 5 aree sciistiche (Plose e Maranza Valles del Dolomiti Superski intorno a Bressanone, Racines, Monte Cavallo e Ladurns intorno a Vipiteno) dove hanno ideato pacchetti speciali chiamati ‘Sciare facile’ espressamente dedicati a questi ‘sciatori di ritorno’
“Tanti adulti che vivevano lo sci con stress, sono indecisi se riprovarci. Ora lo possono fare in tutta sicurezza e tranquillità”, racconta Gunther Mair, direttore della Scuola Sci Valles/Jochtal, nell’area Maranza-Valles, con 44 km di piste. Molto si basa sull’approccio psicologico. Per chi scia abitualmente, è scontato che gli sci siano sciancrati e corti, capaci di dare sensazioni forti e precise grazie alla maggiore facilità di conduzione e accelerazione sugli spigoli. Ma per chi ha appeso gli sci al chiodo anni fa il carving è ancora una novità… I corsi, allora, prevedono un approccio particolare, anche psicologico, per favorire una ripresa graduale del feeling con lo sci e la neve. Il problema maggiore è con chi crede di essere solo un po’ arrugginito e si ritiene un bravo sciatore: spiega Mair che anche con loro si riparte dall’abc in campo scuola e dalle piste facili, mentre con quelli più indietro si aiuta a vincere la paura istintiva della pendenza. Su questo terreno si cerca di trasmettere i fondamentali dello sci: centralità, corretta angolazione e l’arresto in tutta sicurezza per i più insicuri (non è così scontato saper frenare…).
Nel dettaglio, il pacchetto all inclusive (da 350 euro circa per 3 giorni) viene riproposto ogni anno e prevede uno speciale corso di sci, per ‘riprendere la mano’, attrezzatura completa a noleggio e skipass in uno dei comprensori sciistici della Valle Isarco. L’obiettivo dunque è di risolvere alla radice i problemi di chi non ha troppa dimestichezza con l’organizzazione della vacanza sciistica.
Analogo esempio è quello di importanti stazioni sciistiche del Tirolo, Pitztal, Wilder Kaiser, Ski Juwel Alpbachtal Wildschönau, Kitzbüheler Alpen, Imst e Stubai, dove lo sci è una religione e quindi il pacchetto ha forse ancora più possibilità di successo. Là lo hanno chiamato ‘skicomeback’ (e parte da 650 euro per 5 giorni di soggiorno e 3 di corso):
Per gli sciatori arrugginiti in questo caso il maestro di sci è privato, mentre in Valle Isarco si organizzano piccoli gruppi. Soltanto così, dicono i tirolesi, si può fare leva sulle capacità latenti e ottenere un buon rendimento in breve tempo.
Non solo: nel Wilder Kaiser se il partecipante si rende conto che lo sci non fa per lui, i servizi non ancora utilizzati nel pacchetto gli vengono rimborsati.
www.valleisarco.info
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