Buon Natale lo stesso, vecchio Bologna

La settimana scorsa, combinazione, sono stato a Empoli, ‘operosa cittadina’ (come era scritto nei sussidiari di scuola una volta) e nulla più; poco da vedere rispetto agli strepitosi standard toscani. Non c’entravano né il calcio né il turismo, però. Ero là per fare gli assaggi e le prove di taglio dei nostri vini Manaresi (vedi in questo sito la sezione speciale ‘Io, vignaiolo’ e www.manaresi.net), con il nostro enologo Emiliano Falsini, che sta proprio lì vicino (e tiene per la Fiorentina: va beh, glielo perdoniamo). Una piazza tranquilla:  a malapena qualche bandiera biancoazzurra in un paio di bar, e ‘trepidazione’ per la partita contro il Bologna praticamente zero, come zero sono state le reazioni di fronte al nostro accento bolognese nei bar e nel ristorante scelto per la cena (ah, davvero consigliabile, la Delfina ad Artimino, borgo incantato…). Qui a Empoli è un po’ come se per noi l’Imolese o il Mezzolara fossero in A, perchè in tanti ovviamente tengono per la Viola, come Carpi e Sassuolo per Modena insomma.

Empoli-Piazza-dei-Leoni-13-09-2013-4

Poi è arrivato sabato 19, il giorno della partita fra le ‘due squadre più in forma del campionato’. Quando si è abbastanza tifosi si diventa scioccamente anche un po’ scaramantici. Ho pensato che se fossi andato allo Stadio avremmo vinto, perché con Roma e Napoli c’ero ed era andata bene. Ma era sabato sera, e poi non si deve credere a queste cose. Così, per la prima volta dopo anni che ci crediate o no, ho visto la partita in TV (giuro: mai fatto prima d’ora perché non ho Sky…). Invitato da mio fratello, assieme a suoi amici. Da notare che i tre figli maschi ventenni di tutte e tre le coppie presenti (non io e Donatella, non abbiamo un erede rossoblu né di altri colori, solo un nipotino al quale una volta regalammo una maglia ufficiale del Bologna, mai messa) erano – che bravi! – presenti e allineati in Curva Bulgarelli.  Ebbene, vi posso garantire che ci si incavola e si soffre di più di fronte alla tv che dal vivo allo Stadio.  E il commento di Ciccio Marocchi, che fa di tutto per non sembrare bolognese, non induce mai al buonumore.

Si perché…. Avete visto come è andata. Pim pum pam gol. 0 a 1. Uffa… Punizione. Sleppa di Brienza, goooll! Ma dai… meno male. Pim pum pam bim, fiung,  blup… Maccarone in porta. Ancora. 1-2. Soccia l’Empoli come gioca. Che fiondate. Che passaggi di prima. Che du maron.  Op op oohh dai, daiii, si si… gooooool! Destro mitico! Caparbiamente l’ha raddrizzata, sta partita del cavolo! Pfiuuuu. Gira bene… Sta a vedere che si va a vincere anche stavolta, pur avendo fatto un po’ ‘schifìo’ (con l’accento sulla i) nel primo tempo. Intervallo con fiducia, quindi. Si riprende: Masina… gigione, ban sa fet, mo prendila, mo tienla…. Cross. Boing, Nooo. 2 a 3. Non ce la facciamo mica più, ah no stavolta non si recupera. Loro lì con 4-5 passaggi di prima vanno in porta, meglio che alla Play Station. Poi ci si è messa anche la santa traversa, contro. E a 5 minuti dalla fine, avevamo un Oikonomou insolitamente svagato che veniva pressato da questi ossessi e non sapeva cosa fare con la palla. Fu così che, per colpa degli indemoniati dell’Empoli, si è materializzato un Natale rossoblu un po’ meno festaiolo di quel che poteva essere.  Niente svolta. Niente parte sinistra della classifica. Vietato sognare. Ok, ce ne faremo una ragione. Eravamo specialisti nel rivitalizzare squadre in crisi. Ora non saremo mica diventati bravi a confermare anche quelle in gran forma? Gli incubi del solito vecchio Bologna deliorossiano che ritornano? E invece no. Tiè!

La mia chiave di lettura alla sosta del campionato, infatti, non è del tutto negativa. A patto di rimanere umili. Siamo una squadra, abbiamo discrete individualità. Notare la differenza che fa avere un portiere come Mirante, che esercita il suo normale mestiere di parare più qualche miracolo, rispetto a un portiere mediocre. E quando mancano certi altri giocatori di peso, come Diawara e Giaccherini (e perfino Rizzo), si sente eccome. Il parziale recupero contro una squadra nettamente superiore (al momento) però fa ben sperare. Con la concentrazione e la saggezza di Donadoni, un quattordicesimo quindicesimo posto si dovrebbe strappare. Chi non ci avrebbe fatto la firma due mesi fa?

Il mercato di gennaio, infine: lo vedo importante ma non decisivo. Nomi come Pepito Rossi (se non fosse rotto) o Gabbiadini fanno sognare; nomi di ritorno come Garics fanno… paura. Un Floccari non mi emoziona (34 anni…). I nomi stranieri che si fanno… chissà. Certo, concordo nella necessità di una punta complementare, non solo alternativa a Destro. Ma una cosa è certa: squadra, ambiente, tifosi, nessuno dovrà sentirsi arrivato dopo una breve fila di risultati positivi, qualora le cose andassero bene al rientro. Perché potrebbero andare anche male. C’è ancora tanto da lottare, sempre con il coltello fra i denti. E la partita con il Milan a San Siro è ovviamente pericolosa, ma non impossibile. Fra Milan in trasferta e Chievo in casa, almeno 3 punti, per favore.

Buon Natale lo stesso, vecchio Bologna FC 1909.

PS Vuoi vedere che fra 2 o 3 anni, quando forse saremo stabilmente, quasi ‘stancamente’ a metà classifica, ci saranno quelli che si lamenteranno e contesteranno?

foto: da pagina facebook ufficiale Bologna FC 1909

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