Calore–freddo-riposo… : è un ordine! Spa trainer Starpool
La spa trainer è perentoria, quasi autoritaria: “Ricorda: calore-freddo-riposo, calore-acqua-riposo….”. In questo refrain si cela il segreto del benessere. Dopo una sauna o un bagno turco, obbligatorio cospargersi di acqua freddissima (o neve o ghiaccio, non nella pancia però!), e questo si sapeva. Ma poi, ci si deve sdraiare, assolutamente: e io che non avevo mai capito il senso di stravaccarsi in quelle cosiddette zone relax dei cosiddetti centri spa-wellness degli hotel che frequento in montagna…. Forse scontata per i wellness addicted, ma per me una scoperta fondamentale: nonostante le ripetute frequentazioni sud e nord tirolesi, non ho mai amato troppo il caldo e l’umido di questi centri, con i loro oscuri antri infuocati e i misteriosi, inquietanti secchi di acqua fredda incombenti…. E invece con l’alternanza ben dosata e nei tempi giusti di fase calda, fase fredda e fase riposo, allora sì che il centro benessere fa veramente… benessere. A Forte dei Marmi – che non c’entra nulla con la montagna, ma è lo stesso – finalmente la mia recalcitranza a infilarmi in una sauna è stata vinta all’Avgvstvus (sì, a volte lo scrivono così, ma si pronuncia Augustus) Hotel & Resort. Per forza: ho avuto l’opportunità di usufruire dei buoni consigli di Francesca Eccel, una esperta e convincente spa trainer dedicata (piccoli, ultimi privilegi di giornalisti-blogger…). Questa ‘figura professionale’ del tutto nuova è uno dei punti di forza della Starpool, bell’esempio di made in Italy, un’azienda autoctona della Val di Fiemme che progetta e produce sistemi per il wellness con una forte identità territoriale, come dimostra il design ispirato all’alpine contemporary e all’uso del legno, di cui la valle è il regno (è la patria dell’abete rosso di ‘risonanza’). Spesso, invece, di fronte alle opportunità delle aree welness ci si trova disorientati. Prima la sauna o l’idromassaggio? Per quanto tempo? Doccia fredda sì o no? Insomma, non si ha un’idea precisa di cosa fare e dove infilarsi… Ebbene, si dà il caso che il succitato resort del ‘Forte’ adotti appunto attrezzature e metodi dell’azienda trentina. E nella sua piccola ma confortevolissima zona benessere – che non può rivaleggiare con quelle degli albergoni delle Alpi, ma è un vero bijoux- non sei mai abbandonato a te stesso e ti viene suggerito un percorso preciso, magari in armonia con vari menu benessere al ristorante Le Perroquet dell’hotel. Così da godere al meglio delle delizie della dolce vita alla versiliana, in un caratteristico resort formato da ville balneari di varie epoche, fra le quali una appartenuta a Mina e una villa storica, già Villa Costanza, acquisita come casa di vacanza della famiglia Agnelli fino agli anni ‘60, mentre il corpo centrale dell’hotel è ospitato nella ex Villa Pesenti.