Il ritorno della… Società Polisportiva Ars et Labor
Avrò avuto 5 o 6 anni, durante una delle mie estati ad Altedo – Bassa Bolognese profondissima, a metà esatta fra San Petronio e il Duomo di Ferrara – quando chiesi a mio padre: “Ma cosa vuol dire Spal?” “Vuol dire Società Polisportiva Ars et Labor!”, mi svelò. Da allora, mi è rimasto impresso. E non l’ho più scordato questo nome così suggestivo e raro al giorno d’oggi per una società di calcio, di quei pochi non coincidono con la città (Vicenza ha perso il Lanerossi, Verona talvolta viene chiamato Hellas, l’Atalanta è ancora la ‘dea’ e non mi viene in mente altro, Milan, Inter, Juve e Lazio non contano). Già da così piccolo, infatti, respiravo calcio, e ad Altedo sentivo nominare spesso questa ‘Spal’, come sentivo ovviamente parlare del Bologna e dei vari Pascutti, Bulgarelli e Roversi (purtroppo per un pelo non ho memoria dell’anno dello scudetto!). Di Spal nella Bassa Bolognese si parlava eccome, perché quelli erano gli anni in cui era quasi fissa in serie A, come un’Atalanta o un Udinese odierna … E aveva i suoi simpatizzanti anche in provincia di Bologna, di qua dal Reno.
E stasera, rendo onore al ritorno della Spal in serie B, dopo 23 anni, vari fallimenti e traversie ‘quasi’ quanto il Bologna. Leggo di 10.000 spettatori, tanti al massimo ne poteva contenere per motivi di sicurezza il malconcio stadio Mazza, per la partita di oggi con l’Arezzo finita 1-1, che ha sancito la promozione matematica, e di una grande festa in corso nel magnifico centro storico. Mi fa piacere che una certa gerarchia regionale venga pian piano ristabilita, mi fa piacere che la mia regione abbia Bologna (incrocio le dita), Sassuolo (non troppo simpatico), Carpi (spero che si salvi: simpatico) in serie A; Modena (spero che si salvi nonostante la rivalità con Bologna), Cesena (sta bene lì dov’è) e ora Spal in B. Intanto Piacenza, Parma e Reggiana sono tutte e 3 in Lega Pro l’anno prossimo: bei derby. Altra suggestione; il nome del marcatore di oggi e del giocatore più significativo della Spal…: Zigoni, per chi si ricorda l’estrosa ala della Juve, il padre Gianfranco.
Non vorrei andare troppo fuori tema (questa categoria Extra sarebbe dedicata al Bologna, ma la voglia di parlarne è poca) né scadere nel nostalgico, ma semplicemente per un fatto anagrafico non posso non raccontare certi episodi di infanzia legati alla Spal. A dire il vero io no, non ho mai tifato per i biancazzurri, anzi, con il Bologna c’è sempre stata una certa rivalità (come col Modena, senza arrivare al Cesena). Ma ricordo le maglie biancazzurre a strisce verticali nelle figurine Panini, con giocatori come Bigon e Capello, scusate se è poco. E mi piacevano tanto. Ricordo la curva, era bella tonante, ed avevano dei bei bandieroni anche loro… Poi ricordo che a volte, a fine anni 70, prendevo una corriera dal centro di Altedo (la compagnia si chiamava Sciamic e faceva la linea Bologna-Ferrara fino a Padova) e andavo a vedere qualche partita. Ricordo uno Spal – Lecce di serie B. con la corriera piena di leccesi studenti fuorisede a Bologna; e uno Spal – Atalanta in cui, appena sceso,mi trovai in mezzo a un corteo di ultras bergamaschi per caso…
Conservo invece pochissimi ricordi, addirittura nulli, dei play off di serie C in cui la Spal ci eliminò… Ma erano già gli anni ’90 (Mamma mia ma quante ne sono capitate al Bologna!). Ho rimosso, come tanti incubi rossoblu che ho vissuto.
Beh dai, sono proprio contento di questo ritorno. Le società gloriose sono importanti per un calcio più vero e pulito, sono importanti da un punto di vista culturale, con tutto il rispetto per Chievo e Sassuolo. Spero che la società spallina sia all’altezza, perché la spinta della tradizione può fare miracoli e portare verso la A in pochi anni. Non immagino però come faranno con lo Stadio cadente….. Hey, Joey Saputo, perché non prestiamo il nuovo Dall’Ara, ovunque sarà, alla Spal? Condividendolo entrambe in serie A, così ottimizziamo le spese… che vi credete!!!
Foto: da pagina ufficiale facebook Spal