Livigno alternativa
Livigno alternativa: come sciare quando c’è vento o bufera in quota
Non sto neanche a scrivere di Livigno: troppo famosa, troppo top, troppo bella, con 115 km di piste, anzi pistoni, e gran neve. Fama meritata, perché già da quando ci arrivi, sia l’occhio esperto come il mio (modestamente…), sia quello del turista casuale lo percepisce immediatamente: caspita, questa è una grande stazione sciistica di livello europeo. Ambiente, alberghi, negozi, impianti, piste, ristoranti, organizzazione, divertimento apres ski, e anche i dettagli.. . siamo in un altro mondo. Detto questo, ammetto che non è che ci scio a occhi chiusi, perché ci sono stato relativamente poche volte. Una delle ultime sortite, allora, favorito (si fa per dire) dalla chiusura di tutti gli impianti alti per vento (sì, capita, come capita che ci sia bufera o scarsa visibilità sulle 2 skiaree Carosello e Mottolino, al 90% in campo aperto), ho deciso di fare un esperimento: sciare lo stesso, a tappeto su campetti, campi scuola e piste basse. Quelle sotto lo Ski Carosello che di solito vengono trascurate. Ebbene, ci si diverte anche lì, la temperatura è più mite, si fanno incontri con atleti in allenamento, e in pratica si può visitare Livigno paese sci ai piedi. Guardate che è un bel giro… Si può partire da una estremità a nord. La cabinovia Cassana serve la mia pista blu preferita (che in altri posti sarebbe una rossa), la più solitaria e dimenticata (si fa per dire), in uno dei pochi tratti nel bosco. Merita il bis. Poi si inizia con una risalita e una discesa, e via così, e quando un pendio piace particolarmente lo rifai una volta in più. Uno modo di sciare diverso, più slow e anche più attento, utile per l’esercizio. Skilift, seggiovie, ma anche cabinovie, che in questa zona servono tratti anche abbastanza lunghi, che sfiorano il chilometro, ad esempio la Tagliede Costaccia, che arriva fino a 2360 m (la più alta degli impianti bassi) o la Botarel, con le sue cupole colorate.
Questa miniskiarea nella skiarea è senz’altro la più appagante. Poi si taglia. Verso la seggiovia Campo Scuola (lasciando il minilift ai veri principianti). Poi ancora Pian della Volpe, Doss 18, San Rocco, al centro del paese, con pendenze non banali, fino all’altro capo, sugli impianti Amerikan e Palipert, lunghi poco meno di 400 metri. Tutte queste piste hanno la caratteristica di partire con una pendenza più sostenuta per poi finire dolcemente a ridosso di ristoranti, bar, alberghi in paese. E chi non scia può stare al sole a rimirare comodamente le gesta dell’amico o del parente… dai, alla fine a Livigno anche una giornata ‘a impianti chiusi’ che sembrava un po’ buttata via si è rivelata divertente!
Per soggiornare: consiglio l’hotel il Bivio, che è anche un noto ritrovo centrale.Tranquilli: tutto ben insonorizzato, in camera la musica non si sente quasi.
Per mangiare: Al Mond vei; Rifugio Camanel. Due indirizzi sicuri