Meteobizzarrie: più sali, più… sale (la temperatura).
Sali di quota e il termometro… sale anche lui. Capita, eccome, nelle belle giornate di autunno e anche in pieno inverno, di partire dalla pianura o dal fondovalle con freddo e ghiaccio e di notare il termometro dell’auto salire al’impazzata al crescere dell’altitudine. E magari nelle valli ristagna una foschia densa, come schiacciata da una forza invisibile, mentre in alto il cielo è blu elettrico.
E’ l’inversione termica, fenomeno tipico dell’autunno-inverno, che si verifica di notte fino al mattino inoltrato, in condizioni di alta pressione e tempo stabile.
Un vero problema, per l’innevamento programmato sulle piste da sci ad inizio stagione. Come ahimè sembra stia succedendo in questi giorni (ma c’è ancora il tempo per recuperare, non disperiamo). Periodo nel quale paradossalmente si ‘spara neve’ meglio e per più ore nelle piste basse che nelle piste alle quote medio alte. Le inversioni termiche, insomma, sono una vera croce e delizia: in compenso, una grande opportunità per le gite autunnali.
In condizioni come quelle della foto, scattata dalla cima del Monte Rite in provincia di Belluno in una bella mattinata di ottobre, ci possono essere fino a 10/15 °C di differenza tra la cima, oltre 2000 mt. e la bassa valle di Zoldo, posta oltre 1000 metri più in basso.
Così nella foto sotto, scattata dal Rifugio Duca d’Aosta di Cortina verso la valle del Boite, dove nei paesi di Borca o Vodo di Cadore potremmo essere addirittura sotto zero, mentre in quota si registravano ben 12 °C.
Ma come succede? L’inversione termica ‘scatta’ quando il cielo resta sereno di notte, con poco o nullo rimescolamento delle masse d’aria, e il suolo libera rapidamente calore verso le quote superiori per irraggiamento. Questo favorisce un deciso raffreddamento del terreno, determinando la formazione di strati di aria fredda che tendono a ristagnare ‘appiccicandosi’ quasi al suolo, poichè l’aria fredda è più pesante di quella calda. Queste sono le cosiddette inversioni statiche.
Ci sono poi le inversioni dinamiche, tipiche anch’esse delle condizioni anticicloniche, nelle quali aria fredda presente in quota, più densa e pesante dell’aria più mite presente nei bassi strati è schiacciata verso terra dai moti discendenti tipici delle alte pressioni, costringendo a sua volta l’aria più tiepida a salire di quota.
Ma poi, quando finalmente le piste da sci saranno perfettamente innevate, partire dall’albergo a valle con -15°C e godere del tepore del sole una volta arrivati in quota ….. E’ una delle gioie segrete dello sci, sconosciute ai non sciatori.