Psychometeo
Bufale da social, populismo, movimentismo antiscientifico, ignoranza, dietrologia, sensazionalismo, relativismo culturale. Che mix infernale. E quando in questi giorni ‘nella morsa del gelo’ (aaaargh!) sento certi discorsi da bar sport sul tema meteo, ma soprattutto quando si leggono sedicenti esperti dire che è sempre e comunque colpa dell’uomo e dell’effetto serra, che è per colpa degli sconvolgimenti climatici che gelo e neve colpiscono zone dove non si erano mai manifestati e corbellerie del genere… grrrr. Il punto è che, in fatto di clima, abbiamo la memoria corta. Nel 1929, nel febbraio 1956, nel gennaio 1968, nel gennaio 1979 e 1980, nonché a gennaio 1985 (quando più volte si sono raggunti i – 15 C nelle città padane e quasi un metro di neve in due nevicate) si sono susseguite varie ondate di freddo. E ancora, nel marzo 1987 (quando la neve sulle spiagge della Puglia rimase per una settimana), nel gennaio 1993… E chissà quante altre ondate ci sono state prima dell’inizio di una raccolta dati attendibile, nei secoli scorsi… Ma senza andare troppo a ritroso, anche nel 2010 e nel 2012 ci furono punte di gelo notevoli, con vari meno 10 °C in pianura e diverse nevicate di bella… powder. Questi sono tutti dati più o meno di dominio pubblico, eppure secondo la vulgata popolare il clima impazzito è segno del riscaldamento climatico indotto dall’uomo: ma quando cadono metri di neve in Appennino centro meridionale, o sulle Murge, è abbastanza normale. E al Corno alle Scale e Cimone negli anni ’80 più volte gli impianti hanno chiuso il 1 maggio…
Un altro luogo comune è che dal caldo si passi improvvisamente al freddo. Questo è un tipico errore di percezione. Non solo: le più severe ondate di freddo del passato, tra cui molte di quelle citate, sono venute dopo periodi caratterizzati da clima mite e stabile.
Altra semibufala, come giustamente ha detto Alessio Grosso, noto divulgatore meteo: “A queste bizzarrie del clima dobbiamo abituarci, il riscaldamento del pianeta fonde i ghiacciai del Polo Nord e parte di quel freddo si riversa verso Sud, favorendo una meridionalizzazione delle correnti che ci espone ad ondate di caldo, alternate ad ondate di freddo intenso”.
“Ma questi che danno tali spiegazioni da quattro soldi, non erano gli stessi che poco tempo prima avevano detto che il riscaldamento del pianeta avrebbe favorito l’intensificazione delle correnti zonali, le quali sarebbero capaci di riversare forti correnti di aria oceanica, umida e mite? Non paventavano inverni sempre più brevi e più simili alla primavera”?
Qualcuno ha tirato in ballo perfino i 10°C di Londra (ah capirai che roba!)! La Corrente del Golfo la insegnavano alle elementari, ora non so… Ma nessuno dice che in gran parte dell’Asia, Turchia e Libano compresi, e dell’Est Europa è un anno freddissimo e nevoso (in Russia si toccano i -52°C). Ne sa qualcosa chi ha volato su Istanbul per raggiungere qualche meta calda…
Insomma, basterebbe anche solo farsi raccontare qualcosa dai nonni, per capire che il clima da sempre subisce oscillazioni estreme. E che noi uomini forse siamo troppo ‘piccoli’, e dalla vita troppo breve, oltre che smemorati. In fondo sono solo 100 anni o poco più che è stata avviata una raccolta e analisi di dati meteorologici regolare su vasta scala.
Nelle foto: nei Colli Bolognesi (150 metri di altitudine) 30 cm di neve polverosa, nella mia azienda Manaresi Podere Bella Vista. Era il ‘lontano’ 2010…