Sfide per la montagna: parola d’ordine integrazione
Bastano 30 minuti dal momento in cui un principiante aggancia gli sci per la prima volta, perché questo principiante diventi un nuovo cliente fisso. Ma bastano anche per perdere un nuovo sciatore per sempre (fonte della citazione: Skipass Panorama Turismo). E in questi anni, i cambiamenti climatici impongono alle destinazioni turistiche di adeguarsi e sviluppare nuove attività da offrire alla clientela tutto l’anno e anche in assenza di neve, come stiamo vedendo in questi giorni.
Sono diverse, quindi, le domande a cui il sistema montagna dovrà rispondere. Se, anche a causa del ristagno demografico, un numero sempre crescente di turisti, ma anche di popolazione locale, non va a sciare, quali discipline, quali attività di svago rientrano nelle aspettative del pubblico? Quale deve essere oggi, negli anni dello sci senza neve, il modello di sviluppo che deve essere condiviso dai vari attori di un comprensorio, nonché da tutti i suoi abitanti? Continua lettura qui:
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Nella foto (credit: A. Filz), un esempio di integrazione virtuosa in Valle Isarco: sull’Alpe di Villandro non ci sono impianti, ma tanti percorsi e attività per tutta la famiglia, gestite dagli operatori locali (baite, uffici turistici, guide, animatori culturali)