Futuro del turismo invernale part II: snow experience

Oltre 500 milioni di pernottamenti l’anno. Questo vale il turismo sulle Alpi. Fra questi, 386 milioni sono alberghieri (i restanti sono seconde case), che contano un 15% dei pernottamenti nell’intera UE e un 3% di quelli mondiali. Mica male. E il 43% di questi pernottamenti si fa in inverno. E poi dicono che lo sci è un settore marginale…. Non solo: il 45% di tutte le giornate skipass nel mondo, viene consumato sulle Alpi. Austria e Francia fanno circa 50 milioni di giornate di sci, Svizzera e Italia 25 –  30 milioni.

In questo contesto, assodato che il settore tiene in piedi un indotto impressionante, bisogna chiedersi come si svilupperà il turismo alpino invernale nel trend climatico e sociale attuale. Nello studio “The Future of Winter Travelling in the Alps” affidato ad AlpNet e coordinato da Future Mountains International per conto di IMS Sudtirol si ipotizza qualche risposta. Fattori chiave saranno la natura e il paesaggio, seguiti dall’ospitalità, dalla qualità del servizio e dalla cortesia, quindi dall’immagine, dall’infrastruttura e, ultimo, il value for money. Notate: la classica atmosfera invernale, lo sci e la grandezza dei comprensori sciistici, non compaiono nella classifica. Un po’ mi sorprende… I risultati dello studio sono a volte un po’ contradditori. Si dice infatti che si dovrà proporre una “Snow Experience Economy” focalizzata sulle “attività” e sulle emozioni.

La “Snow Experience”, il vivere la neve, presuppone attività outdoor nella natura montana. Ecco che – e qui vedo un po’ di contraddizione –  in questo contesto rimangono centrali le tematiche “Skiing” e “Winter Hiking”. Si prevede che la seconda guadagnerà punti sullo sci classico . Sicuramente il ‘vivere la neve’ camminando è in crescita, ma non so se diverrà veramente decisivo.

Lo studio ha riguardato anche le varie motivazioni di viaggio nella scelta della montagna. I temi “Sports”, “Experiencing Nature and Landscape”, ma anche “Activities”, “Fun” e “Relaxation” vengono citati nell’ordine.

Quanto a slittino e snowboard la maggior parte degli osservatori ritiene che saranno di scarsa importanza per le sorti del turismo montano.

Prendendo invece in considerazione la generazione Y (nati tra il 1980 e il 1999) il tema “Fun” e poi solo il tema “Experiencing Nature and Landscape” rivestono un’importanza elevata.

Nella generazione X (nati tra il 1960 e il 1980) il tema “Experiencing Nature and Landscape” acquisisce rilievo, a scapito del “Fun”. Anche in questo caso però il carattere sportivo del turismo invernale assume un ruolo centrale.

Stessa cosa per i baby boomer (nati tra il 1955 e il 1964).

Un fatto è certo: all’aumentare dell’età del gruppo target, aumenta anche l’importanza dei temi legati a “Paesaggio e natura”, mentre il “Fun” perde di valore.

Nelle foto:

-Malga Fane, in Alto Adige. Una montagna così, senza impianti, per vivere la neve, sarà vincente?

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