Sogni d’oro, letteralmente, al Kempinski di St.Moritz

Ma perché uno dovrebbe spendere – se anche li avesse – centinaia e centinaia di euro al giorno, a volte migliaia, per soggiornare in un hotel 5 stelle lusso? Me lo chiedo sempre, quando ho l’occasione di stare in uno di questi hotel ospitato per lavoro o quelle rarissime volte da privato cittadino, per un colpo di vita. Beh, certamente è questione di proporzioni. Chi ha alti redditi vive in una dimensione tutta sua. E li può spendere quei soldi. Ma noi comuni mortali? Ha senso anche il solo fatto di scriverne qua sopra, o sui giornali, di hotel 5 stelle? Per quali lettori? Secondo me sì, ha ancora un po’ di senso. Ma non per ‘far sognare’, come hanno fatto le riviste patinate (ops, dimenticavo: non esistono più). Ma perché tutti potremmo/dovremmo concederci qualcosa, una volta l’anno o una volta nella vita. E poi perché anche nei megahotel, a ben cercare – vuoi sui siti specializzati, vuoi nelle pieghe dello loro offerte –  si possono pescare delle tariffe ‘possibili’. Poi, è chiaro, bisogna farsi furbi e stare attenti a non spendere in certi extra improponibili. O magari ‘accontentarsi’ di una camera base. Pensavo a tutto questo qualche giorno fa, quando sono riuscito a passare 2 notti nello spettacoloso Kempinski Grand Hotel des Bains di St. Moritz, in Engadina, di fronte a un Moscow Mule che costava 22 euro al tavolo: in assoluto è tantissimo, ma degustato in un bar storico come quello del Kempinski (foto sotto), con una qualità eccelsa e un servizio impeccabile, diventa meno ‘assurdo’ se confrontato a certi bar di città dove il drink costa 12 euro, ma è tutto ghiaccio e sciroppi, accompagnati da avanzi di brioche salate della mattina o da patatine… Ma torniamo ai prezzi del soggiorno: in bassa stagione sciistica (a St. Moritz altro che bassa… si scia sempre da Dio, anche ad aprile!) ci sono pacchetti da 554 franchi a persona per 3 pernottamenti (3 al prezzo di 2), compreso skipass, ingresso alla zona Spa Wellness di 2800 mq totali (piscina, sale fitness, saune, salotto, terrazza SPA, spa riservata al pubblico femminile, sauna bio, grotta aromatica, massaggi al grasso di marmotta e molto altro ancora), un buono acquisto di 50 franchi nelle boutique del resort, colazione a buffet.

Beh, io ci farei un pensierino. A proposito di colazione: questa è una delle più sontuose che abbia mai visto, peccato che io da buon italiano alla mattina non sia molto propenso a ciò che non è dolce… Ma c’è veramente di tutto, di qualità altissima, dai pesci marinati alla frutta esotica, alle specialità calde preparate a vista dagli chef. Insomma, a questi prezzi tutto sommato plausibili (su booking.com e altri si trovano tariffe dai 250 franchi al giorno a persona) si può vivere l’esperienza da sogno di essere coccolati in tutto e per tutto, nelle atmosfere Belle Epoque. E poi è troppo divertente osservare le persone, sia gli addetti che soprattutto gli ospiti, di ogni età e provenienza, alcuni davvero bizzarri, altri trendy, altri ancora (la maggioranza) perfettamente normali. E mi piace cogliere certi particolari nello stile e nel servizio che in un normale hotel non potresti mai sperimentare. Un corollario di agi e piacevolezze grazie all’alta qualità di tutto, dal dettaglio alle grandi strutture, unite alla perfezione svizzera… Dalla bottiglia di benvenuto in stanza, al  riassetto della camera anche di sera, dal ‘valletto’ che ti prende gli sci al ritorno, fino a un noleggio materiali e laboratorio con skiman tutti per te, interni all’hotel…

Già, lo sci: potrebbe sembrare secondario in un posto del genere, e in effetti credo che chi va sciare non sia più del 30-40% degli ospiti. Notate bene, invece, che la posizione del Kempinski è la più furba di tutta St. Moritz: in pratica è un hotel ‘ski in ski out’, poco distante dal lago di St. Moritz e proprio accanto alla funivia del Signal che conduce nel comprensorio di Corviglia/Piz Nair. Stessa cosa per le piste da fondo e d’estate i percorsi mountain bike o il ruscello Kneipp nel giardino alpino dell’hotel: a un passo. E in ogni caso, questo Kempinski ha anche un’immagine  giovane, sportiva, informale. Relativamente, s’intende.

Infine, la gola: una serie di ristoranti diversi (assieme all’atrio, ristrutturati nel 2012), contribuiscono da par loro a rendere il Kempinski un Grand Hotel memorabile. Quello principale, il più grande, Les Saisons occupa una specie di salone d’onore al piano rialzato; poi il Sra Bua è più intimo in una sorta di estensione del primo, con ispirazione orientale e sushi; poi ancora l’Enoteca (vedi foto qui sopra), specializzato in prodotti regionali sia italiani che grigionesi, è ambientato in una saletta storica deliziosa accanto al Casino (sì, c’è anche quello): ottima la qualità (anche se non mi ha convinto del tutto la linea un po’ confusa del menu e la non sintonia di certi piatti ‘da bistrot’ con l’ambiente storico e lussuoso); infine il ristorante gourmet Cà d’oro. E per chi avesse degli sfizi particolari il bar nella lobby serve spuntini a ogni ora (ahi qui sì che i prezzi diventano inaffrontabili…). Sogni d’oro (è il caso di dirlo), allora…

Qui sotto, un altro famoso hotel lusso di St. Moritz: il Suvretta