Sorprese primaverili: neve dura sopra 0 °C
La libidine è una pista da sci vergine. Con le ‘millerighe’ stampate dai gatti non spazzate via dalla massa cannibalosa, ma ben definite. A primavera inoltrata, alla mattina presto, è questa la condizione ideale per lasciare due binari perfettamente paralleli e fare esercizio di presa di spigolo prima che la pista si ammorbidisca troppo (quando poi sciare in conduzione diventerà fin troppo facile…). Solo che a volte, addirittura, questa neve mattiniera di primavera è dura all’inverosimile, tanto da far quasi vibrare gli sci su quella ‘zigrinatura’ lasciata dalle frese dei gatti. Dura ma non vetrata, sempre divertente, però fa una strano effetto quella vibrazione ad alta frequenza trasmessa alle gambe (no, qui non è questione di sensibilità o abilità dello sciatore: vibra davvero). Ma la cosa strana è che la neve dura in questo periodo la si trova anche quando la temperatura è sopra zero di un bel po’ e scopriamo che nemmeno di notte essa è mai scesa sotto lo zero Come può essere?
Semplice: la spiegazione è da ricercarsi nella fisica dei fluidi e nei microclimi particolari che si formano in certi tratti di pista. La neve per effetto del colore bianco assorbe dal sole poco calore ma lo cede velocemente all’imbrunire per irraggiamento (effetto ‘albedo’); quindi si raffredda ugualmente di molti gradi soprattutto in presenza di aria secca e assenza di vento. Al punto che con queste condizioni ottimali l’amata bianca materia prima può raggiungere temperature anche di 10 °C inferiori all’aria circostante.
Ecco perché nelle mattine di primavera troviamo il ‘millerighe’ duro e ghiacciato con temperatura sopra lo 0°C. Libidine… solo che bisogna alzarsi prima….
In collaborazione con Matteo Bottonelli, ski meteofreak
Foto: Wisthaler Dolomiti Superski