Top 10 delle regioni sciistiche secondo analisi VISA

Nel turismo spesso si danno i numeri. E che numeri: le famigerate statistiche, infatti, sono affidabili fino a un certo punto. Ci credo e non ci credo. Però mi ha colpito uno studio basato su dati reali e su una metodologia di elaborazione un po’ innovativa. Si tratta della piattaforma Visa International Travel (VISIT). Sì, proprio quella VISA: carte di credito. Che c’entra? C’entra, perché sostanzialmente i dati provengono dalle spese con carta di credito (*approfondimento qui sotto), poi incrociati con i dati degli arrivi fino ad elaborare modelli econometrici.

Secondo la piattaforma VISIT, è la regione austriaca Pinzgau-Pongau (il cui comprensorio principale è lo Skicircus Saalbach, vedi un mio pezzo qui: http://bestroutes.it/comprensorio-iperspaziale-skicircus/) al primo posto, in base alla media triennale di arrivi internazionali. Quattro delle prime 10 zone sono in Austria e la maggior parte delle 25 destinazioni considerate sono in Europa (vedi tabella 1). Bene il terzo posto dell’Alto Adige, nelle zone del Sella Ronda. Fiemme e Val di Sole (aggregate come provincia di Trento) sono solo all’ottavo posto, forse perché è un turismo meno ricco, che usa meno le carte di credito, dato qui gli arrivi sono pur sempre importanti, ma gli indicatori di dinamismo e sviluppo sono notevoli, poiché ben il 33% dell’indotto è generato da paesi emergenti. Nella tabella 2 sempre qui sotto c’è il dettaglio della graduatoria, ma attenzione che la suddivisione per macroregioni o province (colonna 2 ‘locality’) è a mio parere un po’ fuorviante, mentre le stazioni sciistiche all’interno di questa categoria compaiono solo come esempi nella colonna accanto (‘nearby skiing area’).

Secondo la piattaforma, i turisti/sciatori stranieri rappresentano il 24% del turismo invernale in Italia (periodo gennaio-marzo 2015-2017). Ciò dimostra una volta di più il peso dello sci. Ma in Austria sono il 54% e in Svizzera il 34%. La potenziale crescita italiana è stimata in 2,2 milioni di nuovi turisti invernali, circa 20% in più rispetto al livello attuale. Occhio però: oggi, più della metà dei turisti invernali proviene da Paesi dove 1 su 5 residenti ha superato i 65 anni d’età: l’Europa – la cui età media si innalza più rapidamente che altrove nel mondo – rappresenta oltre l’80% dei viaggiatori internazionali verso destinazioni sciistiche.

Attualmente, secondo l’analisi Visa, solo il 6% dei viaggi invernali nel mondo è verso destinazioni sciistiche. La propensione verso una meta sciistica è molto bassa nei mercati emergenti, rispetto all’Europa e in particolare a Paesi come la Germania, la Repubblica Ceca e la Svizzera, dove almeno 1 su 6 viaggi effettuati durante i mesi invernali è motivato dallo sci. Questo potevamo aspettarcelo. Lo studio però dà uno spunto interessante: cosa succederebbe se i Paesi del Sud-est asiatico, che attualmente hanno un reddito pro-capite inferiore ma in rapida crescita e che ora rappresentano meno dell’1% degli arrivi turistici in tutto il mondo, dovessero aumentare i loro viaggi sciistici anche solo di metà della media globale? In Thailandia o Vietnam la popolazione è molto più giovane… Secondo l’analisi di Visa, il turismo sciistico potrebbe aumentare fino al 20% nel mondo grazie a nuovi sciatori asiatici giovani. Negli ultimi tre anni (2014-2017) per esempio, in Cina, il numero di sciatori è raddoppiato non solo nelle stazioni sciistiche locali, ma anche come presenze nelle località alpine famose, come l’Oberland Bernese (Wengen, Grindelwald, Interlaken) e le aree della Svizzera francese, tipo Leysin e les Diablerets.

Giappone, Italia e Russia, comunque, registrano già una presenza relativamente elevata di sciatori provenienti da mercati emergenti. Secondo l’analisi infatti Italia (con le province di Trento, Belluno e Brescia in testa), Giappone e Canada rappresentano le destinazioni top-trend della stagione 2017/18 per quanto riguarda i mercati non maturi. E allora, chi l’avrebbe mai detto, è in Asia che dobbiamo andare a promuovere le Alpi e lo sci…

Lo studio ci racconta anche qualcoa sulla percezione dello sci come attività costosa. Da un calcolo del costo medio di oltre 750 destinazioni invernali (alloggio, trasporto locale, ristoranti, intrattenimento e shopping, escluso il viaggio di trasferimento), Visa ha rilevato che l’importo speso con le carte si aggira sui 1200 dollari, rispetto ai 1100 dollari di altre destinazioni. Anche il luogo comune ‘con la stessa cifra vai ai Caraibi’ si dimostra esattamente tale, un luogo comune. Inoltre gli asiatici che possono andare in Europa a sciare non si preoccupano di spendere qualche cento euro in più… Dunque, è lì che si trova il nuovo mercato dello sci, paradossalmente…

Altro dato positivo, rilevato dall’analisi VISIT, in controtendenza con il diffuso pessimismo: nel complesso, gli arrivi internazionali verso le località sciistiche sono cresciuti del 14% in questa stagione. Ve l’avevo già detto che o sci è vivo e vegeto e che, se gli operatori saranno bravi, non ci sarà crisi…

*Metodologia

La piattaforma VISIT (Visa International Travel) è un modello proprietario che combina i dati dei titolari di carta Visa con le statistiche pubbliche disponibili sugli arrivi internazionali. La piattaforma offre una visione completa dei flussi di viaggio nei primi 82 paesi di partenza e destinazione, che rappresentano complessivamente oltre l’80% dei viaggi globali. VISIT combina i conteggi unici dei titolari di carta Visa che registrano una transazione vis a vis con commercianti al di fuori del proprio Paese d’origine in un dato mese con altri dati come la spesa media per titolare della carta, etc. Visa utilizza questi dati per modellare in modo econometrico le statistiche ufficiali compilate da varie fonti governative e per generare stime che colmino le grandi lacune esistenti nei dati di viaggio oltre confine. Le visite per città sono ottenute ridimensionando i numeri nazionali utilizzando i dettagli a livello di città di VisaNet, come i conteggi delle transazioni di soggiorno per città e i conteggi di tesserati unici presso le strutture ricettive per Paese.

 

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