Triste italica storia. Gran Sasso ‘chiuso a chiave’
Un mix infernale fra burocrazia pusillanime, incompetenza, pedanteria, disorganizzazione, scaricabarile e semplice ignoranza – ignoranza del valore aggiunto della montagna d’inverno – sta affossando il Gran Sasso. Bloccando l’accessibilità della grande montagna appenninica nel pieno della stagione invernale. Certo, la valanga di Rigopiano fa ancora tremare i pubblici amministratori locali di Abruzzo, ma per non saper né leggere né scrivere, si è arrivati al paradosso di chiudere strade di vitale importanza turistica anche con neve assente o scarsa. Ci piace dunque segnalare e mettere in rilievo l’azione di denuncia attraverso vari canali tradizionali e social di Stefano Ardito, giornalista, divulgatore e storico della montagna, uno dei massimi esperti di Appennino: per esempio formando il gruppo facebook #iovivoilgransasso e promuovendo la ciaspolata di protesta svoltasi il 3 gennaio ‘nel piccolo Tibet’ (fra Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio e Calascio), contro l’inopinata chiusura della strada – con uno spregevole muro di ghiaia – verso il Lago Racollo e l’omonimo rifugio.
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