Una nevicata non fa inverno…

Tutte le montagne bianche, all’8 novembre. Peccato però che lo spessore attuale di fresca non servirà a molto per lo stato delle piste a inizio stagione. Psicologicamente è un toccasana, ma i giochi si fanno più avanti, se le temperature si abbasseranno, e se si riuscirà a fare un buon fondo di neve da cannoni da amalgamare a quella naturale rimasta (perché questa terrà solo a quote medio alte). Fondo da cannoni che nelle principali stazioni si è tentato di produrre fin dal 30 ottobre. Il cambiamento climatico che avvertiamo tutti i giorni non è che finisce per questa nevicata. In pochi decenni, se continua così, la temperatura media nell’arco alpino aumenterà di 2 gradi e le zone con neve permanentemente al suolo per alcuni mesi dai 1500 m saliranno a 1800 m di quota. E comunque sia,  la neve naturale non solo non sarà garantita al 100%, ma non basterà per fare le piste perfette alle quali siamo abituati.

Allora, esisterà ancora un turismo invernale come lo intendiamo adesso, se non ci sarà la neve? Stando ai risultati dell’anno scorso, sembra di sì. La gente è andata lo stesso in montagna, e se l’è goduta, quando per tutte le vacanze natalizie sembrava estate e si sciava solo sulle amate-odiate strisce bianche. Più o meno così come nella foto dalle Tofane, presa poco meno di un anno fa:

E secondo gli esperti dello studio “The Future of Winter Travelling in the Alps” affidato ad AlpNet e coordinato da Future Mountains, commissionato da IDM Sudtirol, ci sarà ancora un futuro per il turismo invernale nelle Alpi. Desiderio di natura, tranquillità, aria pura e fresca, ma anche  vacanza attiva e salutare sono i bisogni crescenti che gli operatori dovranno soddisfare anche qualora la neve naturale si facesse desiderare. Si auspica poi che entro il 2030 l’innevamento programmato sarà sul 100% della superficie sciabile, come suggerisce un terzo degli esperti interpellati. Un altro terzo del panel ha indicato come elementi utili eventi, mercatini di Natale, tradizioni, percorsi pedonali e via così. Un terzo degli intervistati crede invece che senza neve la gente starà a casa e che quindi il mondo dello sci chiuderà bottega. Chi ha ragione? Dai, via, io credo che l’inverno deve poter esistere anche quando… non c’è. Certo, se non ci sarà più neve, si dovrà attuare un’offerta turistica innovativa,una strategia comunicativa adeguata. Però, ora, novembre 2017, aspettiamo altra neve (vera). Poche storie…

 

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