Viaggi di lavoro part I: Colonia/Köln best tips

Per un giornalista di turismo, è normale raccontare luoghi ed esperienze di viaggio, dare consigli su cosa vedere, dove mangiare, dove stare e come divertirsi. Ma poche volte chi scrive si mette nell’ottica non di chi vuole ‘sognare’, ma semplicemente di chi viaggia DAVVERO, per lavoro. Per esempio, il personale e/o i titolari di un’azienda che espone a una fiera internazionale: hanno tempi ed esigenze diverse dai turisti per diletto.  Ma devono riporre pur sempre grande attenzione a dove si dorme e dove si mangia, perché la cena – magari in libertà, senza clienti né forza vendita – è l’unico momento di relax e piacere, e il buon riposo è fondamentale. A me per esempio è capitato di andare a Colonia, a una grande fiera non del mio settore, l’Interzum 2017 (per l’industria degli accessori  per mobili). E lì nella città sul Reno, dove peraltro ero stato appena due mesi prima (proveniente dal Prowein di Düsseldorf), per vedere la partita FC1 Köln – Hertha Berlin (qui: http://bestroutes.it/esperienza-live-a-un-top-game-della-bundesliga/), ho sperimentato diverse situazioni carine. La città della Renania/Westfalia ha un forte e orgogliosa identità, ed è piacevole viverla, al di là delle attrattive ben note come il Duomo, la città vecchia, il Reno. Per esempio, ci sono nuovi quartieri contemporanei che offrono svariate piacevolezze, bei localini e forme architettoniche degne di ammirazione.  Uno di questi è il Mediapark, un insediamento direzionale ai margini ai margini del Ring Neustadt, completato negli anni 2000. Qui  ho soggiornato nell’Hotel NH Collection Köln Mediapark, ai piedi della torre di 180 metri progettata da Jean Nouvel, fronteggiata da piazza pedonale con un un bel laghetto. L’hotel è funzionale, arioso, di buon standard, con camere panoramiche nei piani alti. Nel Mediapark, oltre a svariati uffici direzionali di compagnie dei media, c’è anche il Cinedom, uno dei più grossi complessi cinematografici al mondo.

Spettacolare anche il nuovo quartiere Rheinhaufen, ex zona portuale e doganale con le ardite architetture dei Kranhäuser, le case alte 60 metri che si protendono sull’acqua, rievocando la forma di gru portuali (dello studio di architettura amburghese Bothe, Richter, Teherani). Colonia è già una vera metropoli, oltre 1.000.000 di abitanti, che ‘può permettersi’ queste grandi opere, che offre di tutto e di più, con una qualità della vita alta, poche o nulle zone problematiche, e, come sempre in Germania, con una formidabile rete di mezzi pubblici (ma anche in auto si gira benissimo e si trova parcheggio ovunque).

E per mangiare, proprio come in una vera metropoli, si trovano luoghi per tutti i gusti, dal tipico locale all’etnico. Nella prima categoria, l’obiettivo è quasi più la birra locale che il cibo: la leggera e fragrante Kölsch, servita in caratteristici piccoli tumbler stretti, che vengono portati a dozzine dai camerieri in appositi vassoi con manico e fori per contenere i bicchieri. La Peters Brauhaus è uno di questi (www.peters-brauhaus.de). Ma ho preferito Em Golde Kappes (www.emgoldekappes.de ).

Si trova un po’ a nord del centro in prima periferia, in zona per nulla turistica. Il locale sulle prime sembra meno ‘carino’ di quelli famosi , ma l’atmosfera è assolutamente genuina, il cibo è buono e a prezzi modici. Ho iniziato con il sostanzioso spuntino freddo di apertura Ne Halve Hahn a base di formaggio olandese e burro, accompagnato da un bel panino tipico, il Röggelchen (non ho osato invece l’antipasto tipico  Kölsche Kaviar, che in realtà è una specie di salsiccia al sanguinaccio). Poi ottima Jägerschnitzel (cotoletta), mentre gli altri a tavola con me hanno definito solo discreto lo stinco. Ma ci sono in menu tante altre specialità da veri locals. E birra Kölsch a fiumi della marca Früh, ma fortunatamente è leggera e si prende a 0,2 litri alla volta (appena 1,40 euro).

Passando alle cucine del mondo, molto molto valido il ristorante turco in un quartiere ‘oltrereno’, Mühlheim,  passata la fiera (si raggiunge anche con i mezzi, ma meglio condividere un taxi o l’auto), il Mevlana (https://mevlanakoeln.de/). Verace (menu in turco e tedesco), ma abbastanza carino e confortevole. Il fatto che fosse frequentato praticamente da soli turchi ci aveva ben predisposto. Buoni mix di sapori e buone realizzazioni con un Döner Kebab e i vari piatti a base di agnello e in generale tutti quell dal grill che si fanno ricordare. Molto buoni anche i dolci, serviti a vista da un bancone per l’asporto. Peccato che qui non servano bevande alcoliche, il vino giusto sarebbe stato bene. Buoni vini, anche libanesi, possono invece accompagnare le tante portate di un ottimo ristorante libanese, Al Salam (www.al-salam.de/), che abbiamo scoperto lungo l’Hohenstaufen Ring. Una cucina mediterranea con tutte le tipicità libanesi, dal famoso hummus e dai falafel fino a salsine vegetariane e insalate ricche e con varie combinazioni, servite in ciotole da condividere: tutto delizioso e non adattato ai gusti tedeschi. Ci sono vari piatti principali, ma secondo me la Taba Mazat Mushakkal “Al-Salam 2” a 19,50 euro è perfetta per una carrellata completa, di 14 specialità ‘Meza’. La vera sorpresa del viaggio.

Se poi volete i ristoranti gourmet, segnatevi Zur Tant, tre locali in uno (Gourmet, Piccolo, Terrazza sul Reno (www.zurtant.de) e L’Escalier (www.lescalier-restaurant.de/), e infine, nascosto in HansaRing vicino al Mediapark, Lore & Fitch, ristorantino steakhouse veramente notevole ed elegante.

 

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